martedì 29 gennaio 2013

POLI


Si generano bolle ovunque, vedi? Campane di vetro destinate a soffocare i reclusi, ossigeno al lumicino e spegni quel lume che consuma il poco rimasto. Respira a mezzo, non parlare, non ti muovere, non ti specchiare nemmeno nel riflesso delle pareti, perché l'immagine tornerebbe alla retina distorta, deformata, ti spaventeresti e bruceresti più velocemente. Dici che il consumo è un bene? Dici che l'economia ne ha bisogno?
Ci sono tante persone al mondo. Tanti numeri. Più di quanto sembri accettabile. E' il progresso, dici, e hai ragione. Il bar che abbiamo scelto, con un plurale in regalo, è un bar sgarrupato della zona popolare. Di uno dei quartieri popolari che mi sembrano una metastasi o cardi, invasivi infestanti più ancora del ligustro. Insomma mi guardi e dici, disdegnando il consiglio, che non c'è lavoro e per questo si licenzia. Difendi il padrone. E la tua logica non fa una grinza. Se il lavoro non c'è, cosa si dovrebbe fare? Io mi perdo, penso al mal di mare. A quelli che se lo sono dovuto ingoiare. Dici che tra un po' andrai a spigole, e magari ne venderai e per tre mesi starai anche bene. Io penso al numero delle spigole, penso al numero dei clienti, penso al numero, in generale e ancora non me ne riesco a capacitare. Il piazzale intanto è vuoto, ai bordi 3 mura di cinta basse un metro perdono calcinacci come forfora. Gli alberi si incendiano di ruggine. ... ma si ossidano anche le cortecce? Quante cose devo ancora imparare! C'è, esiste, una pioggia di astri fangosi capace di ossidare persino il legno. Persino il tessuto connettivo e probabilmente allo stesso modo il sangue. Ma non sei degenerazione, tu, no. Non lo è il tuo pensiero. Ci sono numeri allarmanti di esseri al mondo, a questo mondo, su questa barca, e più alto è il numero di quanto sia considerato accettabile. Un vantaggio rispetto al tuo progenitore delle caverne, certo, sembra un vantaggio. Così passa O, ed è persino una bella sorpresa in questa giornata della merla col sole pallido a smentire le leggende. Il cacio nero sui maccheroni è O, senegalese. Lo conobbi 10 anni fa. Al mare respingeva le proteste dei clienti dichiarando che "es nella qualidad, friend!" in un pessimo esperanto. 
Tu comunque cianci ancora chiuso a riccio nella logica e nei nomi che hai imparato. Il fatto è che sei servo, come tanti altri numeri ingiustificati se non nel ruolo, se non nella contrapposizione al padrone, all'altro polo. Dentro queste bolle si esiste, come in una allucinazione. Si sposa il sistema in cambio dell'esistenza. Pochi spiano all'esterno, la maggior parte se ne spaventa. Quante cose devo ancora imparare! Non ho mai ben capito quanto un ruolo sociale possa essere vitale.
E qui lo scrivo, in questo giorno di sole pallido e con la forfora di calce sull'asfalto, rubando l'idea a chi lo scrisse del comunismo... Beh... chiamiamo vita un mondo senza galere. All'interno delle bolle, quel che c'è, al massimo si può definire pena.

38 commenti:

  1. È che la bolla o la campana invece di dare senso di claustrofobia, sono vissute come limiti entro cui sentirsi protetti, sicuri.
    Uscire da lì, ritrovarsi in spazi aperti, avere troppa libertà fa paura, disorienta.
    Dovresti iniziare a pensare e fare delle scelte senza delegarle a nessuno. E avere chi ti dirige, si sa, è la scusa migliore per poter dare la colpa ad altri per qualsiasi cosa deresponsabilizzandosi su tutto.

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    1. temo ci siano delle implicazioni materiali piu' pesanti, nella rottura delle campane di vetro... cioe': quanti servi esistono? facciamo milioni e solo in italia? uscire dalla dicotomia, perdere il ruolo eliminando il padrone, cosa vuol dire materialmente?

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    2. Così ad occhio mi sa che siamo troppi.

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    3. anche al mio occhio orbo pare cosi'. ma magari no. cmq anche se non fossimo troppi, ce li vedi questi che pregano un lavoro anche sottopagato (due sere fa ho sentito dei discorsi che manco godzilla) senza padrone? senza stipendio? senza sussidi? senza caritas? la meta' si butta dal ponte un minuto dopo essere rimasta orfana.

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    4. Infatti la conseguenza dell'esser troppi è la selezione e mi pare di capire che se avvenisse tutto ciò, stando alle tue riflessioni, partirebbe da noi stessi.
      Come ho detto io sopra, troppa libertà genera panico e il panico porta a gesti estremi. Appunto.

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    5. bah forse no sai? forse non e' nemmeno tanto questo il problema. magari esiste una soluzione differente dalla attuale produzione costante di infelicita'. io non lo so. certo sembra che tante persone gia' non esistano a parecchi livelli. forse quelle davvero scomparirebbero (magari proprio giu' dal ponte) insieme al loro ruolo.

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    6. non ho detto che sia quello il problema, ma credo che sì molti sparirebbero così.
      anzi, come dici tu, molti sono inesistenti già ora. numeri.

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    7. sono nulli strutturali. cioe', le persone sono persone, a tutti gli effetti. sentimenti-emozioni-pensieri-meccanismi-animaperchicicrede. solo che... solo che... insomma, se apri la gabbia e fai uscire il cardellino, quello poi che se magna? sempre che non si vada a schiantare al primo palo. capita a non essere capaci a volare.

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    8. Deve ri-imparare ad essere un cardellino libero e a procurarsi il cibo. Se ce la fa.

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    9. e' un mondo difficile e affamato. perse certe capacita', la specie e' destinata a sparire. del resto noi abbiamo le centrali nucleari. senza i sacerdoti di quella tecnologia, saremmo spacciati. anche se le chiudessimo e dovessimo SOLO smaltire le scorie, saremmo spacciati. e a pensarci bene, anche i cardellini. prima ancora che per l'apertura delle gabbie.

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    10. Se non ci sono i "sacerdoti" di ogni tecnologia quella tecnologia verrà meno. Vorrà dire che, se nessuno sarà in grado di imparare nuovamente, ci estingueremo come si sono estinte tante specie. E la natura si riprenderà ciò che è suo. La Terra non è qui per noi. Noi siamo solo una delle specie che la abitano e siamo quelli che la maltrattano di più.

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    11. non ci sottovalutare. con un po' di impegno ce la portiamo nella tomba...

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    12. Magari non noi. Sopravviverà qualche anno in più :)

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    13. dici? bah, sperem. io non starei li' ad aspettare la pensione, ecco...

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  2. ti inseguono con il loro progresso di merda. non accettano, non immaginano nemmeno la possibilità che ci sia un'altra vita. chi è servo e sa di esserlo e chi è convinto di esser padrone ed è servo senza saperlo. amen.

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    1. e chi e' scrittore,. chi e' artista, chi carceriere, chi carcerato etc etc. assumi un ruolo e cuci questo mondo. piano piano, ome un vestito, come una camicia. quelle del manicomio. :P

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    2. Non dispero in uno scatto repentino di ciascuno, del resto prima o poi ci si arriva. A chi non apre gli occhi, gli occhi verranno aperti. Io sono pronto, con tutti i miei limiti, potrei sopravvivere al cambio d'epoca. Quanto ai manicomi, i muri sono fatti per essere scavalcati (durante la fuga).

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    3. si, ma ricordiamoci il cappello!!! :PPPP (la conosci la barzelletta?)

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    4. ma va, una vecchia barzelletta :) (il pazzo evade dal manicomio, scavalca 9 dei 10 muri di cinta ma arrivato al decimo torna indietro, perche' ha dimenticato il cappello). hai letto il post sul gruppo? quello sul caso di abuso psichiatrico? non ci sono cappelli, ma e' peggio di un film dell'orrore.

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  3. Dentro queste bolle si esiste, come in un'allucinazione...senza rendersene conto...

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    1. chissa', Luisa, chissa'. chissa' quanti non e chissa' quanti si.

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    2. chissà...ma temo siano più i non che i sì....

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    3. e tu che dici Luisa? c'e' da temere piu' da chi non si rende conto o da chi si rende conto e rimuove? io non lo so...

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    4. secondo me da chi si rende conto e rimuove...perchè non agisce pur con la consapevolezza che dovrebbe farlo...

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    5. quelli e' facile interpretarli come la fine della speranza.

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    6. sì e...anche per quello sono da temere di più...la fine della speranza porta all'inerzia e alla rassegnazione...che sono anche contagiosi...

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  4. abbastanza nichilista tutta la faccenda...è molto semplice liquidare la società in questo modo,
    bisognerebbe avere il coraggio di opporre un rifiuto totale, ed allora un sano eremitaggio, oppure combattere la costituzione della società, intesa come tutte quelle regole, leggi e norme che la governano, ed allora bisognerebbe anche avere idea di come poi si dovrebbe "gestire" la "nuova modalità del vivere umano su questo mondo" e non mi sembra di leggere soluzioni...ma magari mi sbaglio, e non ho capito una mazza...

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    1. no, magari ti senti piccata perche' da te ho espresso un pensiero che non hai capito e che si e' disintegrato contro una barriera di pregiudizi. in quanto a questo intervento avvelenato, piu' che velenoso, non posso darti prospettive che non hai. del resto... non esci dai ruoli nemmeno qui ("bisognerebbe opporre un rifiuto TOTALE" e chi l'ha detto? "eremitaggio" invitante, ma ancora all'interno della dicotomia. cos'e', se non mi piace il pensiero unico non devo avere relazioni con gli umani? solo perche' tu vedi una sola possibilita' alla direzione di queste relazioni? e poi "troppo facile" a quanto pare no, almeno per te. ma deve essere difficile per forza? non puo' essere semplicemente allegro o atono? e infine "bisognerebbe avere idea" "gestire" "soluzioni" e per chi mi hai preso? per Hitler? :) io cmq non cerco soluzioni, cerco di vivere... nichilismo? beh forse davvero hai bisogno di oliare le rotelle. o di leggere altro. che so, il fatto quotidiano, travaglio, ingroia o storie di femminicidio. fai te... )

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    2. ps l'incapacita' di leggere cio' che scrive un altro o di capire cio' che dice, e' un problema diffuso. lamentarsi di non trovare soluzioni e progetti in un post e' pretestuoso. non sforzarsi nemmeno di comprendere cio' che un altro essere umano esprime e' irrispettoso e ozioso. se questa e' la linea di discussione che intendi tenere, ti prego di non annoiarmi. eventualmente su altri post parleremo di altro.

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    3. il mio commento non è ti tipo "vendicativo"...penso che tu abbia proprio preso una cantonata...e i giornali e/o i personaggi che citi non rientrano nei miei gradimenti...
      cmq non c'è problema, porterò i miei commenti oziosi ed irrispettosi in altri luoghi, dove conoscono il senso del confronto.
      cordialità :)

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    4. cioe' ... dove la pensano come te? fai pure. con i pregiudizi non so mai come comportarmi. magari un giorno tornerai ad insegnarmi cosa e' il confronto. in quanto ai giornali che cito, se per te e' quello il nocciolo della questione, passa pure da "oziosi" a "stupidi" nel definire per conto mio i tuoi commenti. sei autorizzata. statti bene e la cordialita' impacchettala con l'ipocrisia. :) ciao.

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    5. bel lieta di esserti stata di aiuto...nella solita aggressività di chi non ha argomenti, se non appellandosi alle offese gratuite. Non penso di tornare, tanto meno per "insegnarti" cose di cui tu sei il depositario, non unico però, siete in molti a sostenerlo...e sono anche ben lieta di essere definita "stupida" da te, è come il bue che dice cornuto all'asino.
      cordialità ma senza ipocrisia, perchè proprio non mi appartiene, nel virtuale e molto di più nella mia vita quotidiana.

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    6. hai finito di delirare? (gli argomenti, anche se non li capisci, guarda che forse esistono...)

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    7. (ipocrita, stupida, e piena di pregiudizi...)

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    8. ( :))) "solita aggressivita' di chi non ha argomenti" ma ti rendi conto che parli solo per cliché?)

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