domenica 10 marzo 2013

A MARZO, SU CARTA, DI MEGLIO NON HO LETTO




“Il giovane pensò bene di trascurare il fatto che London avesse trascorso soltanto un inverno nelle terre del nord e che all'età di 40 anni, ormai alcolizzato, obeso e patetico, con un'esistenza sedentaria ben lontana dagli ideali abbracciati sulla carta stampata, si fosse tolto la vita nella propria tenuta in California”

Questo libro l'ho letto per la prima volta 4 anni or sono. Mi era piaciuto molto, ma rileggendolo questa settimana l'ho trovato persino sublime. 

Per chi non lo sapesse racconta la vicenda di un ragazzo della Virginia che, alla ricerca di una esperienza trascendentale e pura, si spinge fino in Alaska e ci muore. E' una storia vera. Il giovane virginiano fa perdere di sé le tracce alla propria famiglia, per due anni vaga sul territorio nord americano e infine raggiunge l'Alaska. Ci arriva senza nemmeno una cartina del posto, probabilmente perché il contatto con la natura selvaggia e sconosciuta oggi non è più possibile essendo questa non più sconosciuta e totalmente mappata. Ma basta volerlo, e misurarsi col selvaggio diventa un fatto realizzabile. In fondo una cartina geografica non è un polmone ne' una coda.

Tornando al passo che cito in apertura post...

Probabilmente non è vero che Chris (il virginiano) pensa bene di trascurare quegli elementi essenziali della biografia di uno dei suoi eroi (London) lasciandosi spingere all'estremo dalle fantasie di un borghese capitalista incoerente con se stesso e privo della capacità di inseguire e realizzare i propri sogni. Forse e addirittura, visto il fallimento dello scrittore, semplicemente Chris non vuole fare la sua stessa patetica fine.

Lo so, è presto per dirlo, ma a marzo difficilmente leggerò qualcosa che mi piacerà di più.

34 commenti:

  1. Mi sa che lo leggerò.
    Ti stai già immedesimando nel personaggio eh.
    Vediamo di sopravvivere noi :)

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    1. il personaggio ha una notevolissima serie di punti in comune con il me attuale. ma io non vado in Alaska, per esempio.

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    2. E questo è assodato. Peraltro credo che in Alaska non ti vorrebbero :P

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  2. non ho letto il libro. ho visto solo il film. però ricordo che avrei volentieri mollato tre cartoni al virginiano del film. tre. belli forti.

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    1. come tantissimi altri, pare. rabbia a me solo parzialmente comprensibile e che non riesco minimamente a condivdre.

      tuttavia il film non me lo ricordo. nel libro devo dire che ho apprezzato invece parecchio il giovine virginiano. tra le altre cose per il fatto originalissimo di non tendere a voler trascinare il mondo intero nella propria merda.

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    2. da quel che ricordo, m'era parso solo un tremendo egoista che aveva lasciato la sorella nei casini per farsi i cazzi suoi e morire da idiota. ma, ripeto, questa è la mia interpretazione del film. nel libro magari le cose son messe in modo diverso.

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    3. non lascia nessuno nei casini. alla laurea ha 24mila euro da parte. li molla in beneficenza e parte. due anni in giro di vita materialmente minimale, lavorando quando serve o anche solo per esperienza. da mcdonalds a operaio nei silos di frumento. lavori anche molto di merda. non muore avvelenato, ma di fame, probabilmente debilitato da una intossicazione contratta mangiando semi di cui all'epoca si ignorava la tossicita'. e cmq io il film non me lo ricordo cosi' come dici te.

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    4. ma magari non lo ricordo per niente e sean penn, il regista, e' un pazzo. e qui mi fermo.

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  3. Mi pare di conoscerla quella della foto lassù :D

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  4. a me piace incredibilmente tanto chi parte, anche chi ci muore, mi piace meno chi torna (vedi ad esempio me che adesso son tornata :P)
    ps. anch'io ho in mente un'ideuzza magari un tantino meno estrema, ma più avanti e tu invece cosa vorresti fare?

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    1. io starei pensando di andarmene sei-otto mesi in un bosco. nulla a che vedere con in to the wild, chiaro. ma qualcosa in comune con Chris la sento. ad esempio quando mi dicono di attrezzarmi bene, io sorrido.

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    2. sì e magari con un camper e le lenzuola di bucato. Io ci riderei anche su :))))

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    3. ultimamente mi limito a chiedere "hai letto in to the wild"? e' difficile far capire perche' si fanno certe cose, perche' si sentono certe esigenze. probabilmente non e' nemmeno essenziale.

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    4. dipende da quanto sentiamo vicine le persone che dovrebbero capire, io ne conosco di quelle che ricattano. Ti auguro di non incontrarne mai sulla tua strada.

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    5. so essere totalmente spietato se mi sento ricattato.

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    6. se per questo anch'io... e mi sembra giusto che sia così...
      personalmente e psicologicamente mi turbano i ricattatori morali, se si tratta di una madre o di un compagno. Non è una faccenda di poco conto e nessuno ha il diritto di limitare o inibire i voli delle persone prendendo come scusa il falso alibi che si tratta di persone "care".

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    7. diciamo che mi sento libero di difendermi in qualsiasi modo :). non tendo piu' da tempo a farne una questione quadrata di diritti, quanto piuttosto ad esplorare lo spazio informe che mi circonda. a tratti penso persino di generarlo, quello spazio. in qualche successiva vita imparero' addirittura a produrre spazio insieme ad altri :P

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    8. è sempre una questione di esplorazione dello spazio e per me anche di mettere alla prova il mio corpo, la mia intelligenza, la mia resistenza, poi vada come deve andare :))
      nella prossima vita diventiamo soci?

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    9. solo se tiriamo su una srl!!! :P

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    10. ps. Jack London è anche un mio eroe! e molto più di jack keruac!

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    11. una s-ocieta' a r-esponsabilita' (molto) l-imitata :P ps il che e' tutto dire... :)

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  5. allora quando e se lo leggerai ricordati di venirmi a dire come lo hai trovato, ok?

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