(G., frazione di St. –
26 ottobre 2013)
La fede è unica e
indiscutibile. Ossia cambia forse, o certo che cambia, ma a cambiare non è la
fede in sé quanto piuttosto l'oggetto di fede, il quale rimane uno e
indiscutibile solo limitatamente a fedele e lasso di tempo considerati. Dunque
forse la fede è unica davvero ogni volta anche se cambia d'oggetto e non è tanto
essa indiscutibile quanto piuttosto è il fedele ad essere uno con cui non si
discute.
Qui dove sono capitato
(ossia a G., frazione di St., provincia di S.) ci sono: campagna, un nome di
famiglia e diverse lauree. La casa si vuole di vacanza un tempo e oggi nuovo
insediamento rurale. Rurale ma con la partita iva e i pc e la connessione
lenta. La connessione lenta, mi dicono, è sufficiente a definire almeno in
parte lo stato di ruralità. Non si pratica per fortuna quella che con un
abominio viene ad oggi definita “ospitalità rurale”. Ma si potrebbe, dato che
l'abominio aleggia in ogni dove. La fede (tornando alla fede) si conserva nel
Napoli, nella camorra e in Maradona. E nel liberismo. Perché credeteci che c'è,
esiste (dice la fede) una mano invisibile del Mercato che agisce con misura, o
piuttosto agirebbe non fosse l'uomo a impedirla. L'uomo infido, creatore di
lobby e quant'altro. Dunque? Dunque trucchi, forzature e in culo alla “mano
invisibile del Mercato”, e all'autoregolamentazione e all'autocontrollo. Ma la
mano c'è, anche se non si vede, e la fede pure. E si vede anche troppo.
Decespugliando un po'
ci penso e mi stupisco della fede cieca che il “mio liberale” professa.
Positivo prima che positivista, Esso (che chiamerò Esso per distinguerlo da Egli),
pensa e crede all'unisono. O pensa costruendo ragionamenti sulla base di ciò in
cui ha fede. Mai visto un castello di carte? Ecco, così. Solo che Esso pretende
di chiedere l'abitabilità della mansarda chiusa tra donna di spade e due di
coppe. Dice che sicuramente reggerebbe anche a una crisi di bora triestina. In
pratica crede in qualcosa che non si vede, e che di sicuro non c'è né forse c'è
mai stato. Ma Esso ha fede, crede nel liberismo e persino nella natura che c'è,
si vede ed è tanto è grande. Tanto che tutto comprende. Per esempio chi dice
che la plastica sia innaturale? È un prodotto dell'uomo no? La natura ride
mormorando: innaturale la plastica? Ma se ho prodotto l'uomo affinché
fabbricasse la plastica!
Anche per la questione
riguardante il liberismo, penso, forse Natura ride alle spalle dell'uomo mentre
il Mercato, una zappa, si trasmuta, si veste di splendore utopico e addita
accusatorio alle lobby. Forse Natura derivò dall'uomo il Mercato affinché si
fabbricassero lobby...
Il mio liberale comunque
è giovane e di buona famiglia. E l'illusione è dura a morire, soprattutto
l'illusione dei borghesi. Dieci centimetri di distanza dal fango, si sa, sono
già sufficienti per aspirare alla luna.
(estratto di Diaria
- Confuso da un abile gioco di appunti)
Mi piace aspirare alla luna ma penso che l'importante sia non crederci e neanche mentire. (Angela)
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