Cara ragazzina forse
carina col cartello sollevato sopra la testa, volevo dirti:
...certo che se per
"studiare" intendi: recarsi in istituti con precisi programmi
didattici (architetture, strategie etc etc), e ci resti il tempo che ti dicono
a perseguire quello che ti indicano come perseguibile... beh allora non
ti fanno studiare solo perché non ne vale la pena, visto che ti addestri e
amministri e governi già abbastanza alla grande da sola...
ps
L'unica cosa sicura
dell'istruzione obbligatoria (dove per obbligo non si intende necessariamente
solo quello imposto dai carabinieri) è che i giovani umani a essa soggetti
dovranno farci i conti, in un modo o nell'altro, per almeno otto anni delle
loro vite.
Non intendo dire altro,
solo questo. Chi può negarlo?
Posto un istituto, al
suo interno, per miriadi di posizioni sfumate non esclusa quella del furbo che
marina le lezioni, dovremo confrontarci e crescere. Dovremo farci i conti e
rischiare di esaurire lì le nostre capacità di evoluzione. Dovremo lottare
anche solo per liberarcene o farne a meno o trarne profitto.
Quindi, posta
l'istituzione democratica del voto, mi sembra che al suo interno, non escluso
il partito degli astensionisti, ci si muova tutti esaurendo energie in una
battaglia che diventa a dir poco sterile se esportata per un attimo all'esterno
del dibattito.
Leggete una qualsiasi
disputa sul voto (o non voto) nel web, in questi giorni. Fatelo come se vi
affacciaste sul vetro di un flipper a spiare delle biglie. Attenzione a non
andare in tilt.
Vogliamo parlare dei giovani laureati o laureandi che vanno ai quiz in tv e non sanno dov'è la Slovenia?
RispondiEliminae dire che sono i quiz tv a non comparire sulle mappe, mica la Slovenia!
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