giovedì 7 febbraio 2013

DIRITTO D'AUTORE



La china che prendo è la stessa di sempre: un fiore all'occhiello, un tugurio, solitudini perse al limitare del cielo.
Canto.
Mia madre mi ascolta in segreto. Ha paura che smetta.
Sa che cambio miliardi di nomi e che nessuno mi ama. O quasi.
Tu invece l'ignori o non lo hai mai saputo, e mi scrivi tre righe un po' piccate, forse perché ho dimenticato che esisti, e questo per te non è un bene. Non cogli quale fortuna si celi dietro certe amnesie. In fondo, ti dico, non tutto ciò che pare male è bene. Solo gran parte.
Mi scrivi, dunque, per dirmi che hai cominciato a santificare la nostra storia. E io non so di che storia stai parlando. Una storia s'allunga su più di tre righe. Io ricordo quattro peli di figa sulle labbra, a dire molto. E che eri un coperchio.
Dici che hai cominciato a scrivere un libro, dunque, e ti senti forse originale. Ma hai cominciato a scrivere un libro, leggo, e questo mi piace: è un esercizio utile all'autodeterminazione del nulla. 
Hai già il titolo, sottolinei, e io sospetto che tu non abbia molto altro. Ecco, giusto la firma, forse.
E io sogno libri senza autore, parole libere, parole nuove. Sogno mondi senza nome. Limitare del cielo, respirazione. Solo respirazione.
Quanta gente mi ha detto “ti amo”? Infinite inutili sillabe e l'eco di rimando. Alcune sofferte, dette con palpitazione. Occhi che cercavano uno specchio. Ridicole dita appresso a un concetto.
Scrivono libri questi esseri, e li firmano. O canzoni. O musica, e giù lì a firmare. Sono come i cobas. Aderiscono senza capire, solo per venire a sbandierare i vessilli. Andate allo stadio, conigli! O sulla Luna come gli americani.
Io canto e cambio miliardi di nomi, perché sono un fusto di ghisa oggi e domani una nuvola breve. Mia madre tace e gode gli ultimi istanti della mia presenza. Ascolta. Lei ha solo paura che smetta.

37 commenti:

  1. Una firma per esserci. O almeno per credere di esserci.
    Tua madre ascolta in silenzio il suo amore.
    A volte si ama tacendo, ma penso che colui o colei che viene amato lo sappia ugualmente.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. io comunque mi metto il pannolone di ghisa. con tutte ste bandiere da piantare, non si sa mai... :P

      Elimina
    2. Mi sono informata, pare che la ghisa possa essere forata facilmente, ma va forata a SECCO.Attento, perché durante la foratura rilascia parecchie schegge :D
      Forse è meglio cambiare materiale eh.

      Elimina
    3. ah si? schegge? avvicina un po' la faccia...

      Elimina
    4. mica vero... stai sempre sul mio blog!

      Elimina
    5. dai su, avvicinati che ti ammollo una fibbiata sulle gengive...

      Elimina
    6. Sopporto le tue battute da tempo, la cinghiata fa meno male :P

      Elimina
    7. sse sse... dicono tutti cosi' ma poi nascondono le gengive :)

      Elimina
  2. non sono libri ma percorsi terapici alternativi ad anni di analisi psichiatrica, se sono tanti quelli che scrivono di te sono curiosa di sapere quanti sono quelli che invece stanno in analisi. Amor portati dietro il bugiardino.. :P (dì a mamma che mi aveva promesso la medaglia.. mica mi sono dimenticata)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. azz, non ho pensato a "percorsi terapici alternativi", altrimenti forse non avrei usato "autodeterminazione del nulla" :P

      Elimina
    2. è una ricerca di catarsi.. lo facciamo continuamente, ma per i grossi cerchi che ci mettono troppo a chiudersi anche io preferisco le amnesie. (Lacuna Inc.)

      Elimina
    3. il cerchio che dura una vita giustifica chi beve per dimenticare? :P

      Elimina
    4. si, ma solo per dimenticare le figure di merda della sbronza precedente, e questo è un metodo alternativo di cui possiamo vantare l'ideazione io e te :)))

      Elimina
    5. beh a dire il vero l'ispirazione, almeno io, la devo a Toni Livido ahaha

      Elimina
    6. Tony Livido e' il Grande Maestro. secondo me gli pesa il fatto di non riuscire a ricordare le figure di merda precedenti...

      Elimina
  3. E quanta gente ama e non ha il coraggio di dirlo ??

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Succede si..c'è tanta gente che non solo ha paura di amare e preferisce fingere di non amare..ma ha anche paura di essere amata..che tristezza..

      Elimina
    2. magari c'e' proprio gente che non prova sentimenti. non credi?

      Elimina
  4. Parole libere senza la cornice di un libro? Senza i confini di una storia?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. anche. o anche storie e libri senza firme, senza autori.

      Elimina
    2. anche senza un pubblico di lettori?

      Elimina
    3. Parole libere di essere quello che sono...

      Porelle, che responsabilità.
      :)

      Elimina
    4. Macche'... sono felici! come nell'ultima pagina di Blanca, della Serrano :) senza la Serrano, pero'! :)))

      Elimina
    5. Guarda, è un attimo: da parole diventan lettere e cominciano a ricombinarsi. L'anarchia, in pratica!

      Elimina
    6. di piu' di piu'! fonemi, grugniti, baci e carezze!

      Elimina
  5. libri senza autore e senza protagonisti ed esseri che hanno abbandonato padri, madri, mariti, figli, non hanno abbandonato la potenzialità di amare, ma l'hanno estesa sotto un cielo di stelle, incuranti di un mondo che non sa capire (sono i tuoi cobas, quelli)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. quelli l'importante e' capirli per tempo....

      Elimina
    2. prima o poi si fanno scoprire tutti e preferibilmente prima che mandino noi in analisi... (comportamentale o che li facciamo fuori)

      Elimina
    3. si facciano fuori da soli, sti' culi di piombo ! :P

      Elimina
  6. tutta la mia solidarietà a tua madre...

    RispondiElimina